ROMA (ITALPRESS) – “Ho trovato un mondo straordinario, un mondo che fonda le sue radici sulla storia e sulla tradizione, ma che è pronto ad affrontare delle nuove sfide volte alla professionalità che anche questa riforma dello sport richiede. Una possibilità che ho trovato è quella di poter crescere insieme per avere delle nuove sfide che portino a dei risultati altrettanto prestigiosi quanto quelli ottenuti in questi vent’anni”. Lo ha detto il neo presidente della Federazione pesistica italiana, Alberto Miglietta, nel corso di un’intervista presso la sede romana dell’Italpress. Sulla lotta alla corruzione e al doping Miglietta aggiunge: “Per quanto possibile saremo ancora più determinati, il rispetto delle regole sarà totale ed assoluto. Ci batteremo per continuare su questa strada che è stata segnata, una strada illuminata che a livello internazionale ha portato ed essere la nostra disciplina un esempio. Anche grazie all’ex presidente Urso, che ora è segretario generale della federazione mondiale, ci sarà il massimo rispetto, senza se e senza ma, di ogni regola”. L’Italia dei pesi è reduce dalle Olimpiadi di Parigi dove ha raccolto una medaglia a livello olimpico con Antonino Pizzolato e una a livello paralimpico con Donato Telesca: “Speravamo meglio, è inutile dirlo – ha ammesso Miglietta – Ma siamo felici di quello che è accaduto, abbiamo ben seminato e abbiamo grandi campioni giovani che possono fare benissimo nel futuro. Stiamo pensando non solo alle Olimpiadi del 2028, ma anche a quelle del 2032”. Il numero uno della Fipe in passato ha anche ricoperto il ruolo di presidente della Federazione badminton, unico ad aver guidato due federazioni olimpiche, ed è stato anche amministratore delegato di Coni Servizi: “Questo mi porta a conoscere perfettamente il sistema sportivo nell’ambito di questo percorso nuovo che il mondo dello sport deve affrontare anche in conseguenza della riforma. Porto la managerialità per ampliare quelle che sono le capacità di una federazione di fare attività sportiva di altissimo livello, di formare i propri atleti. L’idea è quella di pensare alla federazione come un’azienda che vada strutturata, seguita e organizzata esattamente come tutte le aziende meritano di esserlo. Il mondo dello sport è costituito da uomini e donne nello stesso livello partendo da quello che le persone sanno ben fare, dal proprio curriculum e dalle proprie capacità. E noi dobbiamo sfruttarle e utilizzarle al meglio e permettere un percorso a tutti che sia un percorso vincente per la nostra federazione”, ha concluso.
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