Spagna, morta l’aristocratica duchessa d’Alba. Era l’erede della Contea di Modica
Siviglia (Spagna), 20 nov. – Addio alla duchessa d’Alba, Cayetana Fitz-James Stuart, l’aritocratica piu’ blasonata al mondo e titolare di una delle maggiori fortune di Spagna.
L’eccentrica duchessa si e’ spenta a Siviglia all’eta’ di 88 anni per i postumi di una polmonite, ha reso noto il sindaco della citta’ andalusa, Juan Ignacio Zoido.
Maria del Rosario Cayetana Fitz-James Stuart y de Silva, 18esima duchessa d’Alba, ostentava ben 46 titoli (piu’ della regina Elisabetta) ed era 20 volte Grande di Spagna. Nel 2011, la battagliera duchessa, nota per la passione per il flamenco e la corrida e che aveva gia’ seppellito due mariti, si era sposata nuovamente con un uomo di 25 anni piu’ giovane.
Cayetana era l’erede di quella che fu la “Contea di Modica”.
Il padre Giacomo, ultimo duca d’Alba, a lungo lottò con ostinazione perché gli venisse riconosciuto il titolo di “conte di Modica”, perduto con i privilegi, le rendite e le terre nel 1812, data nella quale la contea di Modica cessa di essere tale per far parte del Regno delle Due Sicilie.
Un tempo bellezza piacente, con gli anni divenuta un’arzilla vecchietta con una chioma riccia e giallastra e il volto ridotto a una maschera imbolsita dai lifting, Cayetana d’Alba, simbolo della nobilta’ piu’ radicata in Spagna, era tuttavia molto popolare. E’ morta nel Palacio de las Duenas, sua residenza a Siviglia, lo stesso dove si era sposata il 5 ottobre del 2011, superando le pruderie della morale corrente e l’aperta opposizione dei figli: nozze dopo quattro anni di fidanzamento con Alfonso Diez, 60 anni appena. Il peso della storia della casa d’Alba non ha praticamente uguali in Spagna, dove i duchi d’Alba c’erano ancora prima che Colombo scoprisse l’America. Nel corso dei secoli, grazie a eredita’ e matrimoni, il casato ha inglobato una quantita’ di titoli che non ha eguali: ducati, contee-ducati, marchesati, contee e viscontee. A cio’ si aggiunge un ingente patrimonio (stimato da Forbes intorno 3,5 miliardi di euro), non solo in titoli ed azioni, ma anche in palazzi sontuosi, sterminati oliveti, case coloniche e poderi in giro per la Spagna.
Palazzi che sono scrigno di collezioni d’arte che rivaleggiano con i piu’ importanti musei d’Europa: in cui sono conservati maestri spagnoli, italiani e fiamminghi, da Goya a Velazquez, passando per Angelico, El Greco, Veronese, Van Dyck, Murillo, Rembrandt e Rubens. La duchessa, terza donna in 500 anni a detenere il titolo, si era sposata una prima volta nel 1947 con Luis Martinez de Inujo y Artacoz: un matrimonio da cui erano nati i sei figli (Carlos, erede della Casa de Alba, Alfonso, Jacobo, Fernando, Cayetano ed Eugenia) e durato fino a quando lui, nel 1972, non era morto di leucemia. Nel 1978 le seconde nozze con un teologo, ex gesuita, Jesus Aguirre, anche lui morto dopo 23 anni di matrimonio. “Sono contro il divorzio, l’aborto e tutte quelle altre diavolerie. Sono una cattolica, anche praticante.
Questo e’ il motivo per cui mi risposo per la terza volta.
Purtroppo i miei due precedenti mariti sono morti”, aveva spiegato la duchessa, fervente cattolica, prima del terzo matrimonio, fortemente osteggiato dai figli.
Mal visto dalla prole, dopo il matrimonio, Diez (funzionario statale, di buona famiglia, ma un ‘signor nessuno’ al confronto di lei) era divenuto soltanto il duca consorte e ora sara’ il duca vedovo di Alba. A ereditare onore e titoli, sara’ Carlos, il primogenito di Cayetana, attuale duca di Huescar, che avra’ anche il compito di amministrare lo sterminato patrimonio ducale. Per esempio il Palazzo de Liria, residenza della duchessa a Madrid, con una biblioteca che ospita piu’ di 30mila libri tra i quali la ‘Biblia de Alba’, risalente al 1433, la prima tradotta in castigliano, ma anche documenti autografi di Cristoforo Colombo, lettere dei Re Cattolici, e anche i testamenti di Ferdinando il Cattolico e Felipe II.
Battezzata dai reali Alfonso XIII e Victoria Eugenia (un evento che segno’ il suo legame con la monarchia spagnola), compagna di giochi di Elisabetta II (all’epoca in cui il padre era ambasciaore a Londra), Cayetana de Alba ha avuto un vita intensa in cui ha visto sfilare sotto gli occhi la storia: ha incontrato Churchill, Onassis, i Kennedy, ha ospitato nei suoi palazzi Sofia Loren, Claudia Cardinale, Audrey Hepburn. Molto popolare in Spagna, soprattutto a Siviglia, dove si sentiva “quasi adorata”, ha avuto insomma una vita intensa.
Forse come quella di un’altra duchessa d’Alba, sua antenata, che probabilmente fu la coraggiosa modella, che nel 1790 si fece ritrarre, prima vestita e poi nuda, nientemeno che da Francisco de Goya: anche se ancora non ci sono indizi certi, tutto lascia credere infatti che per il famoso ritratto de ‘La Maja desnuda’ il pittore abbia utilizzato come modella proprio quella duchessa d’Alba.
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