Palermo, Ales Bialiatski prigioniero della Bielorussia ospite di Amnesty
Bialiatski fu arrestato nell’agosto 2011 e condannato nell’ottobre del 2011 a quattro anni e mezzo di carcere, con accuse penalmente infondate, al solo scopo di mettere a tacere una fastidiosa voce di dissenso nei riguardi della dura dittatura di Lukashenko.
Il suo arresto provocò forti reazioni negative in ogni parte del mondo, fra gli altri del Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulla detenzione arbitraria, che ha dichiarato arbitraria la sua detenzione; di Amnesty International che l’ha dichiarato “prigioniero di coscienza”; dell’assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa che gli ha assegnato nel 2013 la prima edizione del premio Havel per i diritti umani. Per effetto di tali reazioni, Bialiatski il 21 giugno 2014 è stato liberato, anticipatamente, dopo poco meno di tre anni di prigionia.
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