Francesco Cafiso testimonial al Vinitaly, con 7 aziende di Noto e Pachino
Il musicista vittoriese Francesco Cafiso ambasciatore del Sud est siciliano al Vinitaly. Cafiso sarà presente nello stand 120 del padiglione Sicilia lunedì 23 marzo alle 12. I comuni di Noti e Pachino hanno fatto sistema e saranno presenti congiuntamente alla fiera veronese, insieme a sette aziende. Testimonial d’eccezione il jazzista siciliano che visiterà lo spazio espositivo del territorio. La sua presenza servirà a suggellare il progetto di valorizzazione del sud est, che si svilupperà attraverso una serie di eventi legati alla musica e all’enogastronomia d’eccellenza nel corso della stagione estiva. Durante l’evento Francesco Cafiso incontrerà giornalisti e fan, riservando loro un’inedita dedica musicale, ispirata alle suggestioni del territorio di cui ha scelto di essere testimonial.
Le sette aziende vitivinicole presenti al Vinitaly sono Vini Arfò, Feudo Rudinì, Feudo Ramaddini, Rio Favara, Cantine Gulino, Marchesi di San Giuliano e Vini Scirè. Sarà possibile visitare lo stand del sud est siciliano presso il padiglione Sicilia in posizione 120. Durante le giornate di permanenza i produttori offriranno degustazioni e materiale informativo ai visitatori e agli stakeholder. Nello spazio espositivo di Pachino, Noto e Strada del Vino Val di Noto lunedì 23 marzo è prevista anche la presentazione della guida ufficiale 2015 di Strade del Vino e dei Sapori di Sicilia.
Alla fiera veronese si presenteranno i prodotti di punta: il Nero d’Avola e il Moscato, traino economico del comprensorio vitivinicolo. Con oltre 23 milioni di euro di fatturato attraverso i canali della GDO e più di 6 milioni di litri commercializzati il Nero d’Avola si riconferma nel 2014 ambasciatore della Sicilia nel mondo. Sebastiano Gulino, presidente della Strada del Vino e dei Sapori del Val di Noto, affrema: “Non sempre il Nero d’Avola è valorizzato adeguatamente. Dobbiamo promuovere e valorizzare le Doc: Eloro, Noto e Siracusa. Esse sono portatrici di valori di tradizione, ma anche di produzione del vino nella varietà del Moscato (sia di Noto che di Siracusa), che in quelle come l’Eloro Pachino, che contiene ben l’80% di Nero d’Avola”. Il vitigno originario del sud est della Sicilia, è infatti oggi coltivato in diverse parti dell’isola.
“È qui, però, che si è mantenuta soprattutto la tradizione nella coltivazione delle viti, nella vinificazione e in tutte le altre tappe della filiera di produzione- spiega Gulino-, grazie a cui i nostri produttori hanno ottenuto riconoscimenti e menzioni per il carattere deciso e intenso dei loro vini, che li rendono perfetti per accompagnare molte pietanze”. “In questo senso la nostra presenza al Vinitaly è soprattutto un riconoscimento alla storia e alla tradizione della nostra terra- spiega il Sindaco Roberto Bruno, che guiderà la spedizione a Verona-. Questo settore ha rappresentato e continua a farlo un importante traino della nostra economia. È un dato rilevante su cui riflettere. Le sfide del mercato globale ci impongono certamente di ricalibrare modi e tempi di presentarci sul mercato globale. Ma i dati che evidenziano l’aumento dell’export nel settore del vino ci danno speranza. La nostra partecipazione a Vinitaly nasce in squadra per questo: perché riteniamo sia necessario raccontare un’identità attraverso le sue mille sfumature che la rendono inconfondibile. Il mondo ci aspetta, ma se non facciamo squadra ne saremo fagocitati”. “Il nostro territorio non solo rappresenta la solidità della tradizione- rilancia Corrado Bonfanti, Sindaco di Noto-, ma anche per alcuni aspetti la nuova frontiera dell’enogastronomia: qui da tempo si raccolgono saperi ed esperienze non siciliane, che però scelgono la nostra isola per sperimentare, con la certezza di un terroir fecondo e ricco di saggezza. A questa produzione noi oggi miriamo, certi che la ricerca e l’innovazione che guardano con rispetto alla tradizione, volendo anzi trarne un modello, possono rappresentare uno stimolo interessante per la nostra economia”.
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