Arpa Sicilia, dalla Regione no a fondi extra “Sui costi serve chiarezza”
PALERMO (ITALPRESS) – L’assessorato regionale alla Salute ha respinto la richiesta dell’Arpa Sicilia di un finanziamento extra di 28 milioni e 739 mila euro. “Sorprende non poco quanto lamentato dall’Arpa” e “non è certamente nello spirito del governo la previsione di un finanziamento a piè di lista”, sono alcuni passaggi della lettera firmata dal dirigente generale della Pianificazione Strategica dell’assessorato, Salvatore Iacolino, e dal dirigente generale del Dipartimento per le Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico, Salvatore Requirez, per i quali “è improbabile poter determinare un giudizio dei costi sostenuti per le attività correlate ai servizi essenziali di assistenza senza una tariffa di riferimento”. I dirigenti ricordano che anche la Corte dei Conti ha negato alla Regione la possibilità di finanziare alcune attività dell’Arpa attingendo al fondo sanitario nazionale, e contestano il ritardo con cui l’Agenzia avrebbe inviato le carte per determinare i reali costi da finanziare.
“La costante e pressante richiesta di questo Assessorato volta alla definizione di un sistema di quantificazione delle tariffe unitarie da applicare alle prestazioni da porre a carico del Fondo Sanitario Regionale – si legge ancora nella lettera – appare elemento prodromico e propedeutico per la iniziativa di costruzione di un affidabile sistema di contabilità analitica in quanto è improbabile poter determinare un giudizio di congruità e coerenza dei costi sostenuti per le attività correlate ai Livelli Essenziali di Assistenza senza un parametro e cioè la tariffa di riferimento”.
“Con l’assessorato alla Salute c’è un rapporto di collaborazione – afferma il direttore generale dell’Arpa Sicilia, Vincenzo Infantino, contattato dall’Italpress -. Noi abbiamo semplicemente fatto una valutazione rispetto alla modalità di rendicontazione delle nostre spese, che è stata strutturata in accordo alla direttiva della Presidenza della Regione, e la cifra che abbiamo rappresentata è necessaria che per essere efficaci ed efficienti. Capisco che è un momento particolare, gli equilibri economici della Regione vanno valutati ma è giusto rappresentare tutto quello che dobbiamo fare”.
“Siamo l’Agenzia con il minor numero di persone sulla regione più vasta d’Italia, con i problemi delle coste, con tre petrolchimici, con criticità importanti sul territorio – prosegue -. Essere presenti in queste attività di monitoraggio e controllo è difficile quando il personale dal punto di vista quantitativo è inadeguato, siamo 285 di ruolo, quando la pianta organica conta 957 unità di personale”.
“Il ministero ci ha fornito finanziamenti esterni che ci hanno permesso di completare il monitoraggio dei corpi idrici, consentendoci di evitare un’altra delle possibili infrazioni comunitarie e di fornire i dati sulla qualità dell’acqua”, sottolinea ancora Infantino.
Riguardo alle risorse dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente c’è un secondo fronte, aperto dal Movimento 5 Stelle con un’interrogazione all’Ars, presentata nelle scorse settimane dalla deputata regionale Roberta Schillaci. “Alcune spese a mio avviso non rientrano nella mission di Arpa – spiega l’esponente pentastellata all’Italpress -. E’ vero che bisogna divulgare gli stili di vita sani, il mangiare bene, ma secondo me si è esagerato con eventi che a mio avviso hanno molto poco a vedere con la mission di Arpa: parliamo di un presepe vivente o manifestazioni a sfondo musicale dove magari c’era uno stand di Arpa per divulgare l’attività dell’ente”. Secondo Roberta Schillaci “in una fase in cui abbiamo falde acquifere inquinate, non ci sono controlli severi e adeguati sulla filiera agroalimentare, viene un pò tradita la principale mission dell’Arpa che dovrebbe riguardare ricerca e monitoraggio, e non tanto la divulgazione, per la quale abbiamo già altri dipartimenti”.
Inoltre la deputata regionale segnala come “la relazione dei revisori per il 2023 e il 2024 parli di spese che sono state fatte fuori budget e senza adottare un monitoraggio adeguato dei costi e dei ricavi”. Infine, “per tutto il 2023 non sono stati pubblicati gli incarichi e le consulenze, e anche su questo secondo me occorre un approfondimento, perchè gli incarichi esterni possono essere dati solo se mancano le competenze interne – prosegue Roberta Schillaci -. A mio avviso alcune consulenze esterne si potevano evitare”.
“L’informazione ed educazione ambientale è un compito dell’Agenzia, siamo finanziati anche per questa attività”, replica Infantino, che sottolinea: “All’interrogazione del Movimento 5 Stelle abbiamo fornito tutti i chiarimenti per forma scritta. Ogni provvedimento di spesa è soggetto al controllo del collegio dei revisori e del Dipartimento Ambiente. Mai è stato sollevato un problema di questo genere, perchè svolgiamo un’attività che corrisponde alla nostra mission istituzionale”.
– Foto pagina Facebook Arpa Sicilia –
(ITALPRESS).