Continua a tenere banco l‘ipotesi di apertura di nuovi casinò sul territorio nazionale, iniziando da San Pellegrino Terme e Taormina. Con il rinvio della presentazione del decreto attuativo della Delega fiscale in materia di giochi, che dovrebbe arrivare in Cdm a giugno, da parte dei Comuni interessati c’è l’auspicio che si possa avviare una riflessione anche sul riassetto delle case da gioco. Lo stesso sottosegretario all’Economia con delega, Pierpaolo Baretta, nelle settimane scorse aveva sottolineato che sarebbe sbagliato non affrontare nell’ambito del riordino del settore la crisi “oggettiva” in cui versano le case da gioco italiane.
Tra le ipotesi circolate c’è stata quella di dar vita a un’unica società di gestione per i casinò esistenti e per i nuovi. Proprio Baretta ha incontrato oggi a Roma il sindaco di Taormina Eligio Giardina. “L’incontro – spiega Giardina al VELINO – è andato bene, ma non mi illudo, né nutro grandi aspettative nell’immediato. Il sottosegretario Baretta è una persona seria e ha esplicitato un percorso, l’iter che si intende seguire per la regolamentazione delle case da gioco. Il casinò – ricorda il primo cittadino del comune siciliano – è l’unico posto dove realmente c’è la trasparenza e si può controllare chi va a giocare, così come non avviene per l’online o in altri contesti”. Giardina precisa che “non c’è nessun ostracismo verso i casinò esistenti. Bisogna fare in modo che vadano bene quelli che ci sono e quelli che verranno aperti. Non capisco le prese di posizione di alcuni presidenti di Regione. In un’epoca di globalizzazione dobbiamo fare squadra, parcellizzare gli interessi non fa bene a nessuno. Semmai ci dobbiamo preoccupare che si vada a giocare a Malta o in altri paesi”. Giardina ricorda poi come la casa da gioco di Taormina, “che è unica per le sue caratteristiche, potrebbe essere un riferimento per le attività culturali e turistiche. Il nostro auspicio è che si venga a Taormina non solo per giocare ma per passare una settimana da non dimenticare”.
Nei giorni scorsi Baretta ha avuto un colloquio anche con il sindaco di San Pellegrino Terme Vittorio Villesi. “Da tempo coltiviamo l’idea della riapertura del casinò in una struttura che è stata costruita all’inizio del Novecento in stile Liberty e per la cui manutenzione abbiamo investito negli ultimi anni circa 10 milioni di euro. Per l’ennesima volta abbiamo chiesto al Governo di valutare questa possibilità, che non è in contrasto alla lotta alle ludopatie dal momento che permette forme di controllo più stringenti come non possono esserci quando l’offerta di gioco è distribuita in migliaia di esercizi. La riapertura del casinò favorirebbe lo sviluppo turistico dell’area e servirebbe a dare un’iniezione di fiducia a tutta la Valle Brembana. Venerdì mattina ci sarà un incontro con i parlamentari bergamaschi in cui torneremo ad affrontare la questione. Speriamo che anche i Casinò possano rientrare nel decreto attuativo della Delega. Sarà presentato a giugno dopo le elezioni quindi c’è il tempo per ragionarci. Il nostro obiettivo non è aumentare le entrate del Comune ma dare fiducia agli operatori e creare occupazione”. Ancora, secondo Villesi, “chi ha avuto la fortuna per tanti anni di godere di certe condizioni non può pensare di impedire ad altri di chiedere legittimante la stessa cosa, questo non vuol dire però fare la guerra per i casinò”. Baretta intanto dovrebbe incontrare domani i rappresentanti di Federgioco e del ministero degli Interni.
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