Cnel e Governo bocciano il salario minimo “Puntare sulla contrattazion
del lavoro equo. E in Italia l’abbiamo”. Renato Brunetta, presidente del Cnel, ha annunciato così il no al salario minimo legale proposto dalle opposizioni, Italia Viva esclusa. Il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro ha approvato il documento finale a larga maggioranza, con 15 voti contrari sui 62 consiglieri presenti all’assemblea. Il testo è arrivato entro i 60 giorni indicati da Palazzo Chigi.
Giorgia Meloni, che ha ricevuto da Brunetta il documento contenente gli esiti dell’istruttoria, ha sottolineato che “un salario minimo orario stabilito per legge non è lo strumento adatto a contrastare il lavoro povero e le basse retribuzioni”. “Occorre piuttosto programmare e realizzare, nell’ambito di un piano di azione pluriennale, una serie di misure e interventi organici”, ha aggiunto la premier.
Secondo la segretaria del Pd Elly Schlein “il tentativo della presidente Meloni di usare il Cnel per affossare la proposta di salario minimo delle opposizioni è miseramente fallito”. “La prossima settimana – ha poi annunciato – vedremo se maggioranza e governo saranno in grado di dirci finalmente quali sono le loro proposte”
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