Evasione fiscale, Cuva “Favorire Tax compliance e potenziare uffici”
PALERMO (ITALPRESS) – “Per il contrasto all’evasione tributaria la realizzazione della Tax compliance costituisce la premessa fondamentale di ogni altro intervento ed anche un principio guida della Delega fiscale; la lotta all’evasione comincia da un miglioramento dei rapporti tra contribuenti e amministrazione finanziaria, con un impegno di quest’ultima in direzione di una crescita dell’adempimento spontaneo degli obblighi fiscali, attraverso la semplificazione delle procedure, la cooperazione ed il dialogo con il contribuente sia nella fase della esecuzione delle obbligazioni che successivamente in sede di autotutela per rimediare ad eventuali errori”. Lo ha dertto Angelo Cuva, Docente di Diritto Tributario dell’Università d Palermo e Coordinatore del Tavolo Tecnico “Fiscalità e bilanci degli Enti Locali” della Città Metropolitana di Palermo, nel Corso della seconda sessione della Conferenza annuale di Ifel “La finanza locale e le sue prospettive: alla ricerca di regole stabili, eque e condivise”.
Hanno partecipato Francesca Proia, Responsabile, Ufficio Entrate e riscossione dell’Ifel, Giovanni Spalletta, Direttore Generale del Dipartimento delle Finanze Ministero dell’Economia e delle Finanze, Massimo Bordignon, Professore ordinario di Scienza delle Finanze Università Cattolica di Milano e Angelo Rughetti, Responsabile osservatorio sugli Investimenti Comunali Ifel.
“Nel contempo – continua Cuva – è, però, indispensabile una riforma organizzativa e strutturale degli Enti locali volta a potenziare gli uffici tributi che devono essere considerati tra i più importanti e da valorizzare, eliminando o riducendo alcuni limiti normativi riguardanti le assunzioni ed, in particolare, quelli relativi all’invarianza delle spese per il personale – continua Cuva – Per un’efficace contrasto dell’evasione va evidenziato lo stretto collegamento – che spesso sfugge – tra le fasi della gestione dei tributi e quelle dell’accertamento e della riscossione. Quest’ultima non può essere considerata “la madre” del problema e, cioè, una fase slegata ed avulsa dalle precedenti alle quali è invece strettamente collegata da un rapporto funzionale dalla cui qualità dipendono anche l’efficacia ed i risultati della stessa attività di riscossione. Bisogna, cioè, tenere conto del ciclo vitale dell’obbligazione tributaria del quale la riscossione costituisce solo la fase terminale”
“Il gettito mancante, infatti, è ricollegabile alla non corretta gestione dell’intero ciclo della obbligazione tributaria. Le criticità dei risultati negativi della riscossione sono l’epifania di un fenomeno, di una patologia, che sorge già nella fasi precedenti ed in particolare in quella dell’accertamento. In tale contesto va, quindi, ampliata e potenziata la riscossione pre coattiva, riducendo per quanto possibile il numero delle posizioni trasferite alla fase dell’esecuzione” conclude Cuva.
– Foto: ufficio stampa Cuva –
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