Libia: ucciso Salvatore Failla uno dei 4 rapiti. “Usati come scudi umani dall’Isis”
“Al riguardo”, prosegue la nota, “la Farnesina ha gia’ informato i familiari. Sono in corso verifiche rese difficili, come detto, dalla non disponibilita’ dei corpi”. Gli altri ostaggi sono Gino Pollicardo, 55enne ligure di Monterosso, e il 65enne Filippo Calcagno di Enna.
A Sabrata il 19 febbraio gli Stati Uniti avevano sferrato un raid aereo su un campo dell’Isis diretto contro Noureddine Chouchane, jihadista tunisino che sarebbe implicato nelle stragi in Tunisia del 2015, quella del 18 marzo al museo del Bardo a Tunisi e quello del 26 giugno sulla spiaggia di Sousse.
Il Copasir ha convocato con urgenza il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega ai servizi, senatore Marco Minniti. La riunione si svolgerà oggi alle 14,30.
LA VICENDA
I due ostaggi italiani uccisi a Sabrata, in Libia, erano stati rapiti ad altri due dipendenti della Bonatti il 19 luglio 2015 nella zona di Mellitah, a 60 chilometri da Tripoli, mentre rientravano dalla Tunisia. Piano, 60 anni, era originario di Capoterra, vicino a Cagliari, mentre Failla, 47 anni, era siracusano. Gli altri ostaggi sono Gino Pollicardo, 55enne ligure di Monterosso, e il 65enne Filippo Calcagno di Enna.
Le dinamiche del rapimento non sono mai state chiarite del tutto, vista la difficile condizione in cui versa il Paese nordafricano e la mancanza di una rivendicazione. Nella zona era attivo l’Esecito delle tribu’ (Jeis al Qabail), una milizia tribale ostili ai miliziani islamici di Alba libica (Fajr) che controllano Tripoli. Ma si e’ parlato anche di un coinvolgimento dell’Isis o dell’atto di banditi che volevano chiedere un riscatto. Smentita invece l’ipotesi di una vendetta degli scafisti per gli arresti eseguiti in Libia pochi giorni prima del sequestro. La Farnesina, gia’ prima del rapimento, aveva invitato tutti i connazionali a lasciare il Paese evidenziando l’estrema difficolta’ della Libia (nel febbraio 2015 era anche stata chiusa l’ambasciata a Tripoli).
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