L’ultimo saluto ad Alberoni, “Ci ha insegnato che l’amore si impara”

MILANO (ITALPRESS) – Un abbraccio raccolto e sentito di famigliari, amici, autorità e cittadini comuni riunitisi nella basilica di Sant’Ambrogio a Milano ha reso l’ultimo saluto a Francesco Alberoni, sociologo e rettore dell’Università IULM dal 1997 al 2001.
Presenti i quattro figli: Francesca, Paolo Giovanni Agostino, Margherita e Giulio.
Tra le autorità presenti il presidente del Senato Ignazio La Russa, l’ex sindaco di Milano Gabriele Albertini, la vicesindaco del capoluogo lombardo Anna Scavuzzo, l’assessore regionale al Territorio Gianluca Comazzi, il deputato di Fratelli d’Italia ed ex vicesindaco di Milano Riccardo De Corato e il primo presidente di Regione Lombardia Piero Bassetti.
Nell’omelia monsignor Carlo Faccendini, abate della Basilica di San Ambrogio, ha voluto ricordare un tema tra i più trattati da Alberoni nei suoi libri: l’amore.
“Ci ha insegnato che l’amore si impara e va conosciuto nelle sue manifestazioni anche più contraddittorie. Se non viene custodito e alimentato, l’amore muore. E anche il Vangelo dice la stessa cosa: l’amore si impara”, ha affermato.
Nel portare conforto a familiari e amici, monsignor Faccendini ha usato l’immagine di uno studente pronto ad apprendere. “Sono convinto che Francesco Alberoni, che tanto ha scritto sull’amore, sia ora al cospetto di Dio colmo di stupore come uno scolaretto ad imparare cosa sia profondamente l’amore tramite l’esperienza dell’amore di Dio – ha dichiarato -. Immagino che il signore gli si rivolga con affetto e gli dica ‘ti ho atteso tanto, ti ho preparato un posto nel mio cuorè. Questa celebrazione ci rasserena tanto e ci consegna la certezza che si può vivere anche la morte come una straordinaria occasione per illuminare il mistero della vita”.
Al termine della cerimonia, un lungo applauso accompagnato dai rintocchi delle campane della basilica ha salutato il professore.
“Credo che una persona come Alberoni abbia onorato soprattutto l’Italia intera e credo che i suoi libri rimangano una testimonianza imperitura del suo genio e della sua capacità di usare parole semplici per esprimere sentimenti più profondi. Credo che questo sia il suo grande merito”, ha affermato il presidente La Russa, definendo la presenza di tanti cittadini nonostante il caldo di agosto “una testimonianza della traccia di affetto che lascia dietro a sè”.

– foto xh7/Italpress –

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