Manovra, dalla Camera via libera alla fiducia con 221 sì e 152 no

ROMA (ITALPRESS) – L’Aula della Camera ha dato il via libera alla fiducia sulla manovra, con 221 voti favorevoli e 152 contrari. I lavori proseguono in notturna, per arrivare la mattina del 24 dicembre al voto sul provvedimento.
“Per l’opposizione è difficile ammettere di aver lasciato l’Italia sull’orlo del baratro”, ha detto la deputata di Fratelli d’Italia Ylenja Lucaselli, nel corso delle dichiarazioni di voto sulla fiducia. “Chi ci accusa di avere fatto condoni o non ha letto il provvedimento o mente. Il condono retroattivo lo aveva fatto il governo Conte”, ha aggiunto.
“Intervenire contro il caro bollette era un impegno di tutte le forze politiche in campagna elettorale, è evidente che fosse una priorità per questo governo, e abbiamo migliorato le misure del governo Draghi su questo fronte”, ha sottolineato il capogruppo della Lega Riccardo Molinari, mentre il presidente dei deputati di Forza Italia, Alessandro Cattaneo, ha parlato di “prova superata” per il centrodestra, con “una manovra che guarda alla crescita e alla protezione delle categorie fragili”.
Di tutt’altro avviso le opposizioni. “La manovra non investe sul futuro, mantiene le condizioni di ingiustizia. Il Paese aveva bisogno di tutt’altro, di più coraggio, di più energia e visione, ma soprattutto aveva bisogno di più giustizia”, ha detto la capogruppo del Pd, Debora Serracchiani, parlando di “manovra profondamente ingiusta, che fa cassa sui più poveri”.
“State creando le permesse di un grande disastro sociale”, ha attaccato il presidente del M5S, Giuseppe Conte, per il quale “lo smantellamento del reddito di cittadinanza, unito all’indifferenza per le buste paga, con il ricorso massiccio ai voucher significa che avete una visione distorta del mercato del lavoro. E’ schiavismo 2.0”.
“Il livello di approssimazione visto in questa legge di bilancio non si è mai visto, la Ragioneria dello Stato non è un nemico da combattere”, ha detto il deputato di Azione-Italia Viva, Luigi Marattin. “Ci siamo ritrovati 230 milioni in meno sulla carta giovani e un regalo di mezzo miliardo di euro alle società di serie A, noi da tempo denunciamo che non si è ammalato questo o quel partito politico ma si è ammalata la politica”.

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