Ospedale Garibaldi di Catania, grande festa per i 20 anni del “Natale a Nesima”
CATANIA (ITALPRESS) – Grande festa al Teatro Sangiorgi di Catania, dove il Dipartimento Materno Infantile dell’Arnas Garibaldi ha celebrato la ventesima edizione del “Natale a Nesima”, l’evento che, a cominciare dal 2004, ha riportato ogni anno i piccoli nati nel luogo dove sono venuti alla luce per festeggiare insieme la “natalità”. A presentare l’evento il giornalista Michele Cucuzza, con la presenza sul palco del sindaco di Catania, Enrico Trantino, del presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, del commissario dell’Arnas Garibaldi Nesima, Fabrizio De Nicola, dell’arcivescovo di Catania, monsignor Luigi Renna, e del prefetto, Maria Carmela Librizzi. In videoconferenza la ministra alla Famiglia, Eugenia Roccella, che ha detto: “Abbiamo un sistema sanitario nazionale apprezzato anche all’estero. La vostra iniziativa è votata a dare valore sociale alla maternità e alla paternità. Tutta la comunità deve rendere conciliabile il materno con tutte le altre opportunità della vita. Abbiamo dato un contributo forfettario alle famiglie numerose, che vivono maggior rischio di impoverimento, elevando all’80% il rimborso e con l’asilo nido gratis dalla secondo figlio in poi. C’è una forte spinta al controllo delle nascite. L’Italia ha i tassi di natalità preoccupanti, ma anche altri paesi sono al di sotto del tasso di sostituzione. Bisogna attuare un cambiamento culturale e tornare a dare valore alla natalità. Ci sono troppe donne che si dimettono dopo il primo figlio e quindi vogliamo anche promuovere le progressioni di carriera con il Codice di Autodisciplina. I nostri provvedimenti vogliono favorire la natalità, ma c’è bisogno di una partecipazione della società civile”.
In seguito, ha preso la parola Giuseppe Ettore, direttore del Dipartimento Materno Infantile dell’Arnas Garibaldi, che ha sottolineato: “Abbiamo dato solennità a questo momento, al quale vogliamo dare giustizia”. Poi, ha fatto seguito una videoproiezione dedicata al reparto ospedaliero in questione. De Nicola ha ringraziato i presenti. “Oggi festeggiamo il ventesimo Natale a Nesima – ha detto -. Una piccola città accolta dalla città di Catania. La nascita di un bambino è importante per tutta la comunità. In questi anni abbiamo puntato a lavorare sulla sicurezza delle mamme e dei bambini con uno spirito di squadra. Ai nostri cittadini viene messa a disposizione la professionalità per affrontare tutte le patologie. L’evento della gravidanza è speciale e rinnova in noi la progettualità per il futuro. Nel periodo pandemico la nascita ha assunto il valore della rinascita. Qui in Italia siamo ai minimi storici per la natalità. Un tema culturale, sociale e di formazione. Gli investimenti devono essere fatti al più presto con un programma. La coppia va supportata, accompagnata e preparata. Abbiamo inaugurato il nuovo Reparto di Ostetricia e a gennaio inaugureremo quello di Ginecologia. Abbiamo investito sul personale e sulla formazione”. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, in videoconferenza ha sottolineato: “Tutta la vita dedicata alla nascita di un nuovo abitante di Catania deve essere una grande responsabilità per aiutare i bimbi di Catania a crescere con lo spirito giusto”.
Il sindaco Trantino ha puntualizzato: “Quando un compleanno diventa occasione per tenere d’occhio al problema della natalità. I nostri genitori hanno vissuto la guerra e il boom. Noi stiamo vivendo l’impoverimento delle risorse e degli orizzonti. La positività non deve nascere per forza dalla presenza di un sottosistema. Io vivo quotidiane frustrazioni per le difficoltà che abbiamo. L’amministrazione comunale dovrà fare tantissimo, ma ci devono credere i cittadini. Dipende da noi credere nelle prospettive. i fondamentali ci sono e dobbiamo smetterla di farci trascinare in questa deriva pessimistica. Io ho fatto tre figli e quando vedo i video delle loro nascite io rinasco”. Il prefetto Librizzi ha aggiunto: “Una società deve distinguersi per le politiche genitoriali. L’articolo 31 della Costituzione parla chiaro, si devono mettere in campo iniziative che possono fare conciliare vita, lavoro e nascite. I dati sono preoccupanti e si devono creare le migliori condizioni per creare natalità. A questo obiettivo nessuno si può sottrarre”. Il presidente dell’Ars Galvagno ha precisato: “Ringrazio i presenti. Io vivo a Catania, ma sono originario di Paternò, che aveva un ospedale importante e adesso non ha più il punto nascita. Si deve cogliere la necessità di fare i conti di natura economica e di sicurezza. Se chiudere il punto nascita sia stato fatto per la sicurezza forse è importante. Il capitale umano va preservato. Noi siamo impegnati con la sessione di bilancio, ma vorremo occuparci anche della denatalità. La politica deve essere fatta dall’assunzione di impegni da portare a termine. Ringrazio il professore Ettore per l’amore che mette nella sua attività. Siamo mediocri, ma cercheremo di mettere il massimo impegno”.
L’arcivescovo Renna ha aggiunto: “Questo incontro va accolto con grande senso di responsabilità. E’ un’iniezione di fiducia perchè a Catania le nascite sono ancora tante. I valori sono l’elemento più importante. Stiamo attenti, non bastano i provvedimenti perchè il problema è valoriale e culturale. Il nichilismo è quello che si diffonde in culture che cancellano i valori della famiglia. La chiesa vede diminuire coloro che si sposano. Io sono contento che sia stata scelta una mattonella di Caltagirone come simbolo da parte del Dipartimento Materno Infantile dell’Arnas. Non si parla spesso di famiglia. Auguri”. Il professore Antonio Ragusa dell’ospedale Maggiore di Bologna ha sottolineato: “Ogni anno muoiono 300 mila donne di parto e circa un milione di bambini. Se noi facessimo sì che le potenzialità tecniche della medicina si utilizzassero morirebbero solo 11 mila donne di parto. Ci stiamo introducendo nella biologia e l’Italia ha ridotto del 10% i tagli cesari. Oggi ci sono diversi bambini obesi e la scuola della nascita deve essere fatta. La gioia della nascita di un figlio deve essere il centro dell’assistenza. Bisogna entrare nella formazione dei maestri che assistono la nascita per far rinascere la gioia. Le due filosofe Hannah Arendt e Maria Zambrano hanno fatto capire come l’azione politica si possa fare solo con l’inizio”. La dottoressa Linda Laura Sabbadini ha mostrato alcune statistiche che hanno fatto capire come il numero di figli per donna sia 1,4. Un dato che va di pari passo col tasso di occupazione femminile più basso. La dottoressa Silvia Vaccari ha detto: “Dobbiamo lavorare con donne e bambini sani. Dobbiamo cercare di capire quali sono i modelli da pensare per far instaurare una gravidanza. La gravidanza è estremamente dinamica e dobbiamo capire quanti interventi fare per essere in salute. Dobbiamo incentivare la valorizzazione della figura professionale delle ostetriche perchè le donne hanno bisogno di un interlocutore preparato”.
Il professore Giampaolo Donzelli ha parlato del paradigma della cura focalizzando l’attenzione sull’alterazione dei cromosomi in rapporto con l’ambiente. Maddalena Morgante ha parlato della nascita come dono fatto da chi mette al mondo i figli, che rappresentano il futuro. “Un dato Istat – ha detto – dice che serve una leva culturale per tutti. Se ognuno di noi nel suo piccolo facessimo rete e ci rivolgessimo ai giovani ce la potremo fare. Dobbiamo difendere il valore della famiglia perchè la detanalità porta soltanto crisi. Un figlio è un dono grandissimo e non deve essere un peso. Abbiamo voluto mettere la natalità nei progetti del Ministero per la Famiglia. Essere genitori vuol dire accogliere una vita. Ringrazio coloro che stanno all’interno dell’ospedale”. A ciò hanno fatto seguito gli interventi di Giusi Malato e Rosmarì Scilanga e il concerto dell’orchestra sinfonica catanese.
– foto xo1 Italpress –
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