Palermo, Abodi “Accorciare le distanze per il rilancio delle periferie”

PALERMO (ITALPRESS) – L’auspicio è che il grido di allarme non rimanga inascoltato, ma sia un punto di partenza per risolvere i problemi dei cittadini nei quartieri più difficili di Palermo: questo il principale tema posto nell’incontro tenutosi alla parrocchia San Paolo Apostolo, a Borgo Nuovo, che ha visto le istituzioni di tutti i livelli (locale, regionale, nazionale) dialogare con la gente e studiare strategie di contrasto al degrado, alla dispersione scolastica, alla criminalità.
All’appuntamento, organizzato dal parroco Antonio Garau e intitolato ‘Una società che con cura le periferie è malatà, hanno preso parte il ministro dello Sport Andrea Abodi, il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, l’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice, l’assessore regionale alla Famiglia Nuccia Albano e le massime autorità civili e militari.
La presenza di Abodi, che ha in agenda anche una discussione con Lagalla sulla candidatura dello stadio di Palermo per Euro 2032, è finalizzata a dare allo sport una centralità per il rilancio delle periferie: si tratta infatti di un volano che può aggregare i giovani e sottrarli a contesti difficili. “Quello che stiamo cercando di fare è accorciare le distanze, stabilire rapporti e offrire opportunità – sottolinea il ministro, – E’ fondamentale che le istituzioni su tutti i livelli, ovvero comunale, regionale e nazionale, incontrino le persone, si prendano responsabilità e provino a lanciare sfide da condividere. E’ un lavoro che ha bisogno di visione, pazienza ma soprattutto concretezza. Di parole ne sono state spese tante, adesso è il momento di dare risposte e la prima risposta è proprio stabilire rapporti di carattere umano: la politica non è distanza, ma deve essere prossimità. Ringrazio chi questa mattina ha voluto riunire le istituzioni: quello che conterà sarà gli impegni che ci prenderemo, la gente deve poter vedere una distanza breve tra le cose che diciamo e quelle che riusciremo a realizzare”.
La chiesa di San Paolo Apostolo è massima espressione dello stato di degrado in cui versa una buona fetta delle periferie della città: abbandonata da 19 anni, con il passare del tempo è stata trasformata in magazzino. I tanti fedeli di Borgo Nuovo hanno un riferimento importante nella parrocchia, ma sperano di rivedere presto operativa una chiesa che per loro ha un forte valore simbolico: qualcuno vi si è sposato, qualcun altro ha battezzato figli o nipoti, altri ancora semplicemente la frequentavano ogni domenica, ma vederla in simili condizioni è un colpo al cuore. “Padre Garau sottolinea da molto tempo come qui manchi tutto – afferma Lagalla, – L’amministrazione comunale, e in generale il mondo istituzionale, è stata sensibile rispetto alle richieste di un quartiere che continua a manifestare molte complessità: c’è un lavoro costante di rigenerazione e riqualificazione degli spazi verdi, c’è anche una maggiore regolarità per quanto riguarda l’igiene urbana, inoltre i lavori per il rifacimento della chiesa di San Paolo dovrebbero partire tra non molto. La presenza del ministro Abodi è finalizzata a fare un punto sul possibile implemento degli impianti sportivi nei quartieri periferici, in particolar modo in questo”.
Lorefice invita le istituzioni ad accogliere con la massima prontezza le richieste di aiuto che si alzano da Borgo Nuovo ma non solo: “Oggi stiamo ponendo un segno: se conosciamo la vita concreta dei nostri quartieri, dove si custodiscono attese e tragedie, è lì che deve essere posto il segno di una rigenerazione. L’impegno che ci stiamo dando è stare dentro queste realtà, sentire il grido delle persone e dare loro voce: forse questo potrà contribuire non poco alla trasfigurazione dei nostri quartieri periferici o comunque delle periferie esistenziali”.

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