Schifani “Forza Italia non sia gestita dagli amici della porta accanto”
PALERMO (ITALPRESS) – “Sui media c’è un gran parlare dei nuovi assetti di Forza Italia. Di un rilancio che è da condividere, purchè – come non è avvenuto a volte in passato – si basi su principi condivisibili e concordati”. Lo afferma in un’intervista al quotidiano La Repubblica il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.
Per Schifani “sarebbe un peccato dover assistere di nuovo a dibattiti fini a se stessi e autoreferenziali, magari appresi dalla stampa. Senza un confronto vero all’interno del partito. Bisogna ascoltare la voce di tutti, anche dei dirigenti che lavorano sul territorio, che sono radicati in esso. Costituiscono il nerbo di ogni partito. In Forza Italia, nello specifico, amministrano e dettano strategie per creare consenso e rafforzare le linee liberali del partito”.
“Non si può nascondere che in alcune parti d’Italia covi malessere – prosegue il presidente della Regione Siciliana -. E io mi sentirei in colpa se non dicessi quello che penso, se non mettessi in guardia davanti al pericolo un metodo di rilancio che parte dalla porta accanto, che premia non l’esperienza collaudata ma i rapporti personali”. Silvio Berlusconi ha detto che saranno premiati i talenti. Per Schifani “è un’affermazione lodevole, basta che ci si metta d’accordo su cosa significa: se ci limitiamo, mettiamola così, al talento intellettuale, si rischia di cadere in scelte che valorizzeranno chi ha più simpatie nel gotha del partito”.
“Sono convinto che Berlusconi terrà conto del gradimento elettorale espresso nelle diverse aree del Paese. Purtroppo in passato questo non è accaduto – prosegue il governatore siciliano -. Non abbiamo bisogno di una Forza Italia con una classe dirigente del Nord e con i voti che vengono dal Sud. E’ uno strabismo che va corretto. Lo dissi già nel 2021 al presidente”.
“Andai in Sardegna – rivela Schifani – e consegnai a Berlusconi una mappa dalla quale si evinceva che l’85 per cento dei ruoli di partito, parlamentari e istituzionali era ricoperto da esponenti del Centro-Nord. Ora la percentuale è addirittura aumentata. Eppure ricordo che in Sicilia Fi è al 14,7 per cento, in Lombardia al 7 e nel Lazio all’8”.
E sull’autonomia differenziata “saremo vigili e ci batteremo per il rispetto del nuovo articolo 119 della Costituzione che pone l’obbligo a carico della Repubblica di promuovere misure necessarie a rimuovere svantaggi dell’insularità”, sottolinea il presidente della Regione Siciliana.
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