Dalle ex province alle imprese, oggi assedio alla Regione

Palermo, 19 dic. – Proteste a tappeto oggi a Palermo e non solo, con pesanti ripercussioni sul traffico. Dalle province alle piccole imprese, sino agli studenti. Sotto accusa la paralisi alla Regione, a causa soprattutto dello stallo sul bilancio gravato da una voragine finanziaria di oltre 3,5 miliardi di euro. E’ cosi’ scattato il sit-in dei dipendenti delle ex province in tutta la Sicilia presso le sedi di appartenenza.

Aderendo alla mobilitazione lanciata dai segretari nazionali di categoria, le segreterie regionali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, hanno indetto assemblee per manifestare contro la politica del governo nazionale. “Disattendendo ogni confronto – dicono i segretari generali Michele Palazzotto (Fp Cgil), Luigi Caracausi (Cisl Fp) e Enzo Tango (Uil Fpl) – l’esecutivo nazionale conferma la politica dei tagli e dei vincoli sulle assunzioni.

Una scelta che mette a rischio non solo le garanzie occupazionali per tutti i dipendenti degli enti, siano essi di ruolo o precari, ma la tenuta dei servizi”. Presidio stamane anche delle associazioni delle imprese siciliane di artigianato, commercio, industria, agricoltura, turismo e cooperazione davanti all’assessorato regionale al Bilancio, in via Notarbartolo a Palermo. Tra le richieste delle associazioni rivolte al governo regionale, si segnalano: sblocco erogazione credito agevolato Crias-Ircac; misure di sostegno ai Confidi; pagamento crediti delle imprese per lavori e servizi erogati; pagamento contributi previsti da leggi regionali. E un corteo studentesco e’ partito da piazza Verdi per dirigersi a piazza Indipendenza, dove si trova la presidenza della Regione. Circolazione in tilt.

  Presidi della Cgil sono inoltre in corso davanti alle Prefetture dell’Isola per chiedere il blocco delle revoche della mobilita’ in deroga, disposte in applicazione del decreto Poletti e di una successiva circolare ministeriale. Le revoche vanno colpire i lavoratori che hanno ottenuto il trattamento a partire dal 3 agosto avendo usufruito in precedenza della mobilita’ ordinaria, dell’indennita’ di disoccupazione Aspi e mini Aspi o dell’indennita’ di disoccupazione agricola. Coloro che dal 3 agosto hanno ottenuto la mobilita’ in deroga sono in Sicilia in tutto 5.801 e tra questi ci sono quelli su cui ricadrebbe la scure del governo. “Noi chiediamo alla regione di intervenire- dice Monica Genovese, della segreteria regionale Cgil- perche’ e’ inconcepibile questa penalizzazione sulle tutele in una regione che ha perso negli anni della crisi 211 mila posti di lavoro. Vanno individuate soluzioni per evitare le revoche”.

Redazione

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