A Messina Sabirmaydan, primo forum cittadinanza Mediterranea

Arrivano dall’Egitto, dalla Tunisia, dal Marocco ma anche dalla Siria, dalla Turchia, dalla Grecia e dalla Spagna. Sono 27 gli ospiti internazionali, tra attivisti, artisti, intellettuali, che parteciperanno al Sabirmaydan ,il primo forum della cittadinanza mediterranea organizzato dall’ong Cospe che si terrà il 28 settembre prossimo a Messina, nell’ambito della prima edizione del “SabirFest.

Vivere il Mediterraneo”, il festival di letteratura organizzato da Mesogea. Realizzato grazie a una campagna di crowdfunding di grande successo sulla piattaforma “Produzioni dal Basso”, Sabirmaydan presenta una serie di dialoghi che metteranno a confronto rappresentanti dei movimenti, della società civile e dei media della sponda nord e sud del Mediterraneo sui temi dei diritti umani, della giustizia sociale, della libertà d’espressione, dei diritti delle donne, dell’arte come strumento di cambiamento sociale e molti altri ancora. Sono infatti rappresentanti delle cosiddette primavere arabe, dgli indignados, delle rivolte anti austerity, ma anche del Teatro Valle occupato e dei no TAV italiani quelli che si incontreranno nella “piazza” del Sabir per discutere di contesti e prospettive comuni per la costruzione di una cittadinanza mediterranea. Tra loro: Lina Ben Mhenni, Pietro dall’Oglio, Nathalie Galesne, Kamal Lahbib, Esraa Abdel Fattah, Sylvia de Fanti.

Sono otto le sessioni di eventi che si svolgeranno nella giornata di domenica e che alterneranno dibattiti a contributi video e collegamenti skype con ospiti che non sono potuti arrivare, come nel caso di Ibrahim As-Shatali dalla Palestina. “Sabirmaydan – ha detto Fabio Laurenzi presidente COSPE in conferenza stampa – si configura infatti uno spazio di espressione, creatività, confronto tra protagonisti e movimenti dai territori del Mediterraneo, ricchi di storia e cultura, ma alla ricerca di diritti civili e nuove opportunità di riscatto.

Territorio di frontiera, come un ponte tra due mondi, Sabirmaydan, vuole essere una vera e propria agorà in cui preparare il Mediterraneo di domani, per costruire le condizioni e mettere in piedi gli strumenti per l’integrazione tra i popoli della regione, culla delle civiltà d’Oriente e d’Occidente” .

Una piazza (“Maydan” in arabo), dunque, per discutere degli scenari politico-sociali del Mediterraneo dopo i cambiamenti degli ultimi anni. Anni in cui la piazza è diventata appunto teatro e simbolo di rivendicazioni sociali e della richiesta di maggiori diritti civili e libertà da parte delle nuove generazioni dei paesi del Sud e del Nord del Mediterraneo. Il forum è dedicato a Padre Paolo Dall’Oglio, il gesuita rapito in Siria un anno fa (29 luglio 2013), e al blogger e attivista egiziano Alaa Abd El Fattah, amico ed ex collaboratore di COSPE, che è stato rilasciato su cauzione il 12 settembre scorso, dopo aver intrapreso uno sciopero della fame nel carcere dove stava scontando 15 anni di pena. Il forum si concluderà con il lancio di un manifesto per la costruzione di un percorso di cittadinanza attiva transmediterranea dal basso – e lo spettacolo/ performance di Pietro Dall’Oglio, fratello di Padre Paolo. (ANSAmed).

Redazione

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