Eccellenze di Sicilia in scena a Expo Food & Wine, a Catania dal 29 novembre
Catania – La città di Catania è onorata e felice di ospitare questa manifestazione, la più importante del settore agroalimentare del Sud Italia. Offrire ai produttori siciliani l’opportunità di internazionalizzare le proprie aziende giocando in casa è una scommessa davvero coraggiosa, alla quale il Comune del capoluogo etneo ha voluto dare tutto il proprio sostegno”.
Con queste parole l’assessore alle Attività produttive del Comune di Catania, Angela Mazzola, ha aperto la conferenza stampa di presentazione a Palazzo degli Elefanti di “Expo Food and Wine”, il Salone del buon cibo e del buon vino organizzato da SIEF ITALIA (Società Italiana Eventi Fiere), in programma alle Ciminiere di Catania dal 29 novembre al 1° dicembre 2014. Con l’assessore Mazzola, che ha portato i saluti del sindaco Enzo Bianco, sono intervenuti l’organizzatrice di Expo Food and Wine, Alessandra Ambra, il responsabile degli eventi e show cooking all’interno del Salone, chef Seby Sorbello in qualità anche di presidente dell’Associazione provinciale cuochi etnei, e il direttore di Confagricoltura Catania, Francesco Toscano.
“Siamo noi chef – ha detto Seby Sorbello – che vogliamo ringraziare l’organizzazione del Salone del buon cibo e del buon vino per avere ideato una manifestazione così bella, che ha innanzitutto un messaggio culturale da trasmettere: le eccellenze della tavola siciliana e del Mediterraneo. Vale a dire le materie prime e gli ingredienti con cui lavoriamo ogni giorno, per offrire a clienti e turisti il meglio della nostra terra”.
“Abbiamo aderito da subito all’evento – ha aggiunto Francesco Toscano – e abbiamo portato le nostre aziende, perché crediamo che far giungere qui in Sicilia investitori stranieri rappresenti una grande scommessa e un’opportunità da non perdere assolutamente”.
E una delle novità dell’evento l’ha comunicata proprio Alessandra Ambra, oltre ai ringraziamenti per quanti stanno credendo nel Salone: “Oltre ai Paesi esteri già presenti, – ha detto Ambra – ovvero Argentina, Usa, Emirati Arabi, Ghana, Turchia, si sono aggiunti operatori commerciali della Tunisia e aziende del Centro Italia, soprattutto dall’Umbria, a testimonianza che Expo Food and Wine vuole essere il cuore pulsante del Mediterraneo dal punto di vista enogastronomico ma anche di scambio culturale”.
L’appuntamento con l’eccellenza gastronomica, dunque, e il rilancio dell’economia con le carte vincenti della nostra isola ripartono dal cuore della Sicilia e lo scenario che si prospetta è di carattere internazionale, con la partecipazione di Paesi e buyers stranieri e di decine di importatori del Made in Sicily nel mondo. Nelle tre giornate alle Ciminiere centinaia di produttori e imprenditori del settore avranno l’opportunità di incontrare operatori e commercianti italiani ed esteri attraverso una fitta agenda di appuntamenti già costituita dall’organizzazione, a cominciare dagli incontri B2B e con i Paesi esteri coinvolti. Gli operatori ghanesi stanno già lanciando un progetto di sviluppo per la diffusione dell’agroalimentare siciliano e del franchising nel loro Paese. Così come gli Emirati Arabi, abili nell’intermediazione commerciale. E gli Usa, da anni ormai innamorati della produzione vitivinicola italiana. Un’occasione da non perdere, per i tanti produttori siciliani, che potranno presentare tutte le potenzialità anche economiche della dieta mediterranea e avere visibilità sui mercati esteri.
Un programma dettagliato dunque anche sul fronte degli interventi e dei convegni, con interventi di personalità del mondo scientifico, universitario e della ricerca. Durante le tre giornate si parlerà tra l’altro di: “Celiaco: prego, si accomodi. Celiachia e turismo accessibile”; “Congresso regionale celiachia: terapie alternative, miraggio o realtà?”, “Biodiversità e innovazione: la conservazione e il miglioramento delle risorse genetiche per le filiere agroalimentari”, “Il Sud Italia come rilancio dell’economia in cucina”, “Alimentazione Fuori Casa: come entrare nel network di A.I.C.”, “La valorizzazione dei grani siciliani: un patrimonio da tutelare”.
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