Export italiano in crescita verso i paesi del Nord-Africa
ROMA – Dal 2001 al 2013 l’export italiano verso i Paesi della cosiddetta ‘area Mena’ (Medio Oriente e Nord Africa) è più che raddoppiato. In euro, significa che oggi il volume delle esportazioni verso questa regione vale circa 44 miliardi, pari a oltre l’11% del totale delle esportazioni del nostro Paese. Sono alcuni dei dati presentati nell’ultimo Rapporto annuale sulle ‘Relazioni economiche tra l’Italia e il Mediterraneo’, edito da SRM, centro studi sull’economia del Mezzogiorno e del Mediterraneo.
Cifre e percentuali mostrano chiaramente quale sia il peso specifico sulla nostra economia dei rapporti (commerciali, ma anche finanziari e infrastrutturali) tra Italia e partner mediterranei. Per esempio, restando in tema di scambi commerciali, lo studio sottolinea il fatto che la performaNce italiana dal 2001 al 2013 (+107%) sia stata migliore di quella dei nostri principali competitor nell’area, come Stati Uniti (+58,6%) e Francia (53,8%). Una tendenza positiva del nostro export che le previsioni a fine 2014 sostanzialmente confermano (-0,6% sul 2013). Se ai numeri delle esportazioni si aggiungono quelli delle importazioni, l’Italia risulta il terzo partner commerciale dell’area, dopo Usa e Germania, con scambi per circa 55 miliardi di euro a fine 2013. Il rapporto evidenzia poi le prospettive di crescita per i Paesi della riva sud del Mediterraneo. Se negli ultimi anni (a partire dal 2011) il Pil ha risentito negativamente dell’instabilità generata dalle ‘primavere arabe’, seppure con differenze da Paese a Paese, per il 2015 la percentuale di crescita prevista è del 3,6%. E nel 2016 dovrebbe salire ulteriormente (+4%).
“Le positive prospettive di sviluppo nel medio termine fanno crescere l’interesse delle imprese italiane per questi Paesi”, scrivono i ricercatori SRM, i quali hanno stimato che, nei soli Marocco, Tunisia ed Egitto, siano oggi presenti circa 1.800 imprese finanziate da capitali italiani.
E crescono anche i traffici nei principali porti mediterranei: tra 2000 e 2013 i transiti di navi nel canale di Suez sono più che raddoppiati. In generale, nel mare nostrum transita il 19% delle merci mondiali – percentuale aumentata del 15% dagli anni 90.
Sul fronte degli scambi finanziari, in generale le borse dell’area Mena mostrano di essere ancora lontane dagli standard europei: le società quotate sono un quinto rispetto a quelle quotate nelle borse europee e il loro valore è di nove volte inferiore. Un quadro migliore lo offrono le banche, che hanno fatto registrare risultati migliori in confronto a quelli degli istituti europei, sia in termini di efficienza che di redditività e di qualità del credito.
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