Formaggio “Siciliano di Béja” conquista primato in Tunisia

NOTO – Il formaggio “Siciliano di Béja” è il primo prodotto tunisino di origine animale ad ottenere una certificazione. Gli aspetti dell’ammodernamento delle tecniche di produzione e della certificazione sono state studiate e sviluppate nell’ambito del progetto di cooperazione transfrontaliera, “Italia-Tunisia” 2007-2013, Hi.L.F.Trad. (Hilâl siculo – tunisino della Filiera lattiero – casearia tradizionale attraverso le nuove tecnologie) i cui risultati scientifici sono stati presentati nella sala “Gagliardi” di palazzo Trigona a Noto. All’evento hanno partecipato i rappresentanti del partenariato che ha dato vita al progetto Hi.L.F.Trad: il CoRFiLaC (IT) in qualità di capofila e i partner, GAL Eloro (IT), I.N.A.T. – Institut National Agronomique de Tunisie (TN), D.G.P.A. – Direction Générale Production Agricole (TN) e G.D.A.S.S. de Béja (TN) – Groupement de Développement Agricole de BéjaSicilo Sarde, ha realizzato una serie di azioni per lo sviluppo del settore dei formaggi tradizionali utilizzando nuove tecnologie, nuovi sistemi di elaborazione dati e una rete di ricerca applicata. “Un progetto – ha detto Barbara Sarnari, dell’Autorità di Gestione Comune del Programma Italia Tunisia 2007-2013 – che ha raggiunto importanti risultati soprattutto in Tunisia. L’aspetto da evidenziare è che molti stimoli di cooperazione transfrontaliera futura si sono sviluppati grazie a Hi.L.F.Trad.

che ha avuto tra gli elementi essenziali la collaborazione tra il territorio ed il mondo della ricerca”. “Seppur con grandi sforzi – ha detto Najet Boughanmi Ep Nsaibia, direttrice generale di cooperazione agricola del ministero dell’Agricoltura tunisino -, la Tunisia ha definito gli obiettivi legati alla tracciabilità e all’etichettatura.

Hi.L.F.Trad. può essere considerato un modello di partenariato per il trasferimento delle conoscenze, nell’ambito della filiera lattiero casearia, perseguendo il rafforzamento della qualità dei prodotti. Il settore agricolo tunisino deve affrontare altre e più grandi sfide: l’apertura verso il mercato estero”.

Redazione

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