La sfida di un viaggio verso le eccellenze agroalimentari siciliane
L’amore per la Sicilia ispira da sempre grandi imprese, come quella di Brice Lorin – francese di quarantadue anni – che in questi giorni sta percorrendo la nostra penisola in bicicletta con destinazione Catania: 1.500 chilometri lo separano dall’Isola che tanto ama e soprattutto dalle eccellenze agroalimentari firmate Sicily Food Experience: il brand per l’export infatti, sta accompagnando Brice in quest’avventura che si concluderà all’arrivo previsto il 13 aprile prossimo. Partito da Cannes lo scorso 3 aprile, ad accoglierlo nel capoluogo etneo, oltre a familiari e amici, ci sarà il profumo dell’olio, del vino, della pasta e degli altri prodotti forniti dalle aziende selezionate da Sicily Food Experience.
Le progressive tappe del viaggio e i dettagli del percorso di Brice possono essere seguite in tempo reale tramite la pagina Facebook Sicily Food Experience, che per l’occasione ha lanciato l’hashtag ufficiale #sicilytourexperience.
Una road map impegnativa animata dallo spirito “no limits” che da sempre contraddistingue Brice Lorin: a piedi da Parigi a Santiago di Compostela in 71 giorni, in trekking sul monte Annapurna in Nepal e intorno all’isola portoghese di Madeira, fino alla traversata Cannes – Saint Tropez in kayak.
«È una sfida che presenta molte incognite – afferma Brice, che ha già concluso la prima tappa di 156 chilometri ad Albenga – a partire dalle condizioni climatiche e dalla particolarità del percorso che rispecchia la diversità paesaggistica e territoriale della penisola. Dovrò fare i conti anche con le motivazioni psicologiche, che in questi casi sono il motore di tutto – continua – per rispettare la tabella di marcia devo pedalare per sette ore al giorno percorrendo minimo 140 chilometri».
«Abbiamo voluto accompagnare Brice in questa avventura perché rappresenta a pieno la mission del nostro brand – afferma Bruno Augusto Merotto, communication & marketing manager di Sicily Food Experience – vogliamo sfidare le logiche commerciali della grande distribuzione e della globalizzazione restituendo visibilità alle aziende del territorio che producono ancora secondo i canoni della genuinità e della tradizione, un’impresa faticosa, proprio come percorrere in bici Cannes-Catania».
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