Libri: la Siria raccontata da un’archeologa italiana
PALERMO, 6 MAR – Aidha, una ragazza araba e i suoi due fratelli minori durante la seconda guerra israelo-libanese del 2006 lasciano la viva e seducente città di Beirut per rifugiarsi a Tell Mozan, un piccolo villaggio siriano dove vivono i parenti della mamma defunta e dove il tempo sembra essersi fermato. E’ così che la giovane donna entra in contatto con le sue radici e con le rigide tradizioni patriarcali di una cultura millenaria dalle quali la madre era fuggita ancora adolescente. La trama è raccontata in “Sette paia di scarpe” il romanzo dell’archeologa Eliana Iorfida, presentato oggi a Palermo. Il libro è ambientato in Siria, dove la scrittrice esordiente, vincitrice del premio letterario la “Giara D’Argento” indetto da Rai Eri Edizioni, si era recata nel 2006 per alcuni scavi. La scrittrice si è laureata in Archeologia nel 2007 a Firenze. Ha partecipato ad importanti missioni di scavo nazionali e internazionali in Medio Oriente (Siria, Egitto e Israele). Attualmente vive ed esercita la professione nella terra d’origine, la Calabria.
“Sette paia di scarpe” è un libro che tenta di recuperare le radici della cultura mediterranea e che ricorda per l’accoglienza e l’ospitalità la Calabria e alcuni paesi del Sud Italia. La giovane protagonista del libro scava nel passato esattamente come fa una archeologa alla ricerca della verità. Il libro narra un mondo arcaico ed è il ritratto di una cultura diversa, ricca di valori anche se fortemente autoritaria. Nel villaggio siriano i tre giovani sono accolti dai nonni materni, dagli zii e dai cugini ma devono fare i conti con una famiglia patriarcale. Il romanzo che si ispira ad una fiaba persiana è stato presentato da Zaher Darwish, portavoce del “Coordinamento di Solidarietà con il Popolo Palestinese”.
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